ITA
 L’intervento di recupero e restauro della Chiesa Cattedrale S. Maria Assunta di Catanzaro mira a tramandare il manufatto, sia attraverso il mantenimento dei caratteri iconici consolidati (aspetto esterno della cattedrale) e sia attraverso la progettazione di una nuova identità architettonica (aspetto interno della cattedrale e rifunzionalizzazione degli spazi). Il restauro in questo caso è un processo volto a rimettere in efficienza un prodotto dell’attività umana, nella sua funzione culturale, sociale e spirituale con un approccio globale e risolutivo. Per restituire alla Cattedrale la sua immagine originaria ormai consolidata da più di 60 anni (progetto di ricostruzione post bellica ad opera di Fasolo e Domestico), si è scelto di mantenere i caratteri esterni formali, spaziali e decorativi, intervenendo con azioni di consolidamento, sostituzione e ripristino delle superfici degradate ed eliminazione delle superfetazioni. L’unica eccezione riguarda i locali della sagrestia che vengono adeguati alle esigenze funzionali attuali. Le strutture di copertura esistenti, ormai obsolete e degradate, risultano alla luce delle analisi fornite, altamente compromettenti per il comportamento sismico dell’immobile. Si è scelto quindi di smantellarle completamente rimuovendo tutte la parti in calcestruzzo armato, e sostituirle con elementi in acciaio in modo da garantire leggerezza e rigidità. Le opere di consolidamento ed impermeabilizzazione si estendono inoltre sulle strutture in muratura ed in fondazione. L’intero complesso viene adeguato tecnologicamente dal punto di vista impiantistico con interventi a basso impatto visivo. In risposta agli indirizzi progettuali, si è deciso di restituire un’immagine della cattedrale, ormai andata perduta, quella prima dei bombardamenti, immaginando una nuova copertura interna, che utilizzando tecniche e materiali innovativi, sia in grado di integrarsi nel contesto e di tessere un filo storico tra antico e contemporaneo. L’intervento cerca di ridare al complesso chiesastico un linguaggio architettonico unitario tramite le proprietà e la resa dei materiali impiegati. La nuova volta a botte presente nella navata centrale e nel transetto rappresenta il tentativo di coniugare il significato storico-religioso di protezione del velo della Madonna con l’espressività formale e percettiva data dall’utilizzo di un tessuto metallico di finitura. La forma pura e la sua plasticità esulano da una ricerca decorativa, che potrebbe rischiare in alcuni casi di essere soggetta a mode stilistiche poco durature nel tempo. Allo stesso modo, la cupola con la rinnovata conformazione amplifica la sacralità dello spazio, esaltando le grandi aperture del tamburo, dalla vecchia struttura precedentemente nascoste. Una nuova luce mette in connessione l’ambito divino (cupola) con l’ambito terreno (presbiterio). Con il variare dell’illuminazione nell’arco della giornata, il tessuto metallico di finitura delle coperture interne dona all’intero organismo una nuova percezione di leggerezza, trasparenza e misticità, attraverso un vibrante e variegato gioco di luci e cromie. Il nuovo aspetto materico delle strutture esistenti, dato dalle scelte di intonaci sui toni chiari, esalta le geometrie dell’organismo edilizio.  La nuova pavimentazione, in marmi di recupero, conclude il processo di ridefinizione degli spazi interni, dichiarando il nuovo intervento, attraverso degli inserti metallici in ottone dorato che hanno la duplice funzione di raccordare la pavimentazione alle strutture e diventare supporto tecnologico. L’apparato liturgico ha subito un adeguamento rispetto alle esigenze funzionali e relazionali attuali, con una riprogettazione di tutti gli elementi volta ad esaltarne la matericità ed il rapporto con lo spazio sacro. Verranno inoltre restaurate le opere d’arte principali come la statua della Madonna di Giuseppe Rito posta sulla copertura del campanile, la Via Crucis di Alessandro Monteleone situata nelle navate laterali, i bassorilievi sui portoni di accesso alla Cattedrale, il coro ligneo posto nell’abside maggiore, l’organo a canne situato nel transetto sud e le icone presenti nelle cappelle votive.

ENG  The recovery and restoration intervention of the Cathedral Church of S. Maria Assunta in Catanzaro aims to pass on the artefact, both through the maintenance of the consolidated iconic characters (external aspect of the cathedral) and through the design of a new architectural identity (internal aspect of the cathedral and re-functionalization of the spaces). In this case, restoration is a process aimed at putting a product of human activity back into efficiency, in its cultural, social and spiritual function with a global and decisive approach. In order to restore its original image to the Cathedral by now consolidated for more than 60 years (post-war reconstruction project by Fasolo and Domestico), it was decided to keep the external formal, spatial and decorative characters, intervening with consolidation and replacement actions. and restoration of degraded surfaces and elimination of superfetations. The only exception concerns the rooms of the sacristy which are adapted to the current functional needs. The existing roofing structures, now obsolete and degraded, are in the light of the analyzes provided, highly compromising for the seismic behavior of the building. It was therefore decided to completely dismantle them by removing all the reinforced concrete parts, and replace them with steel elements in order to guarantee lightness and rigidity. The consolidation and waterproofing works also extend to the masonry and foundation structures. The entire complex is technologically adapted from the plant engineering point of view with low visual impact interventions. In response to the design guidelines, it was decided to return an image of the cathedral, now lost, the one before the bombings, imagining a new internal roof that, using innovative techniques and materials, is able to integrate into the context and weave a historical thread between ancient and contemporary. The intervention seeks to give the church complex a unitary architectural language through the properties and yield of the materials used. The new barrel vault in the central nave and in the transept represents an attempt to combine the historical-religious meaning of protecting the Virgin's veil with the formal and perceptive expressiveness given by the use of a metallic finishing fabric. The pure form and its plasticity go beyond a decorative research, which in some cases could risk being subjected to stylistic fashions that do not last long over time. In the same way, the dome with the renewed conformation amplifies the sacredness of the space, enhancing the large openings of the tambour, from the old structure previously hidden. A new light connects the divine sphere (dome) with the earthly sphere (presbytery). As the lighting changes throughout the day, the metallic finishing fabric of the internal covers gives the entire body a new perception of lightness, transparency and mysticism, through a vibrant and varied play of lights and colors. The new material aspect of the existing structures, given by the choices of plasters in light tones, enhances the geometry of the building. The new flooring, in recycled marble, concludes the process of redefining the interior spaces, declaring the new intervention, through metal inserts in gilded brass which have the dual function of connecting the flooring to the structures and becoming a technological support. The liturgical apparatus has undergone an adaptation with respect to the current functional and relational needs, with a redesign of all the elements aimed at enhancing their materiality and the relationship with the sacred space. The main works of art will also be restored such as the statue of the Madonna by Giuseppe Rito placed on the roof of the bell tower, the Via Crucis by Alessandro Monteleone located in the side aisles, the bas-reliefs on the access doors to the Cathedral, the wooden choir placed in the apse major, the pipe organ located in the south transept and the icons present in the votive chapels.


CREDITS

Name: Recupero e restauro della Cattedrale S. Maria Assunta di Catanzaro
Type: Residential
Team: ISTMO Architecture, Arch. Francesca Ferraro, Ing. Francesco Rania, Ing. Francesca Beccarisi, Dott. Francesco Cuteri
Site: Catanzaro (CZ), Italy
Year: 2021

ACHIEVEMENTS
Sep 2021 | Recupero e restauro della Cattedrale S. Maria Assunta di Catanzaro (competition entry)
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Catanzaro, Italy